La Commissione europea acquisterà dei vaccini nel caso in cui l’influenza aviaria raggiungesse anche gli esseri umani.
Arrivata in America dove diverse specie animali sono decedute perché infette, l’influenza aviaria ha raggiunto anche l’Europa iniziando a destare qualche preoccupazione.
Imparando dall’ultima esperienza del Covid, proteggersi da eventuali nuove pandemia diventa la priorità. E’ per questo che la Commissione Europea ha comunicato la firma di due contratti per prenotare due vaccini.
In via preventiva
In un contesto in cui è possibile prevenire un’emergenza peggiore, l’Europa ha deciso di giocare d’anticipo. Sono già stati siglati i contratti con due case farmaceutiche (Gsk e Seqirus Uk), prenotando due vaccini contro l’influenza aviaria e definendosi protetti in caso il virus che ha colpito gli animali diventasse trasmissibile anche agli esseri umani.
“Seguiamo con molta attenzione la situazione dell’influenza aviaria. L’Ecdc ha diffuso recentemente un risk assessment”, spiega il portavoce dell’esecutivo Ue, Stefan de Keersmaecker. Per quanto riguarda i vaccini, “ce ne sono due autorizzati nell’Ue: la Commissione ha siglato due contratti di prenotazione per l’acquisto congiunto, uno con Gsk e l’altro con Seqirus Uk”.
La situazione in Europa
Negli Stati Uniti intanto è scattata un’allerta per le aquile, mentre molti contagi sono stati registrati tra i pellicani peruviani, come i gabbiani in Europa. Tra gli allevamenti del pollame invece non ci sarebbe ancora alcun pericolo per adesso.
Secondo i dati raccolti dalle agenzie Ue Efsa, Ecdc, Eurle, tra il 3 dicembre 2022 e il 1° marzo 2023, il virus dell’aviaria è stato segnalato in 522 uccelli domestici e 1.138 selvatici in Europa. Per adesso un’emergenza pandemica sembra un’ipotesi lontana: i genomi del virus di aviaria riscontrati nel padre e nella figlia contagiati in Cambogia indicano che “siamo ancora lontani dalla trasmissione inter umana e manca la firma genetica di un evento di spillover”.